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In questo capitolo vorrei fare due cose:
- La dimostrazione di Cantor dell'esistenza di numeri
    trascendenti. Questa si fa semplicemente facendo vedere che i
    numeri algebrici sono numerabili, mentre i reali sono più che
    numerabili. Lo svantaggio è che non è costruttiva, dato che
    alla fine non ci rimane in mano neanche un esempio di numero
    trascendente.
 
 
- La dimostrazione di Liouville che un numero algebrico non si
    può approssimare meglio di tanto con un numero
    razionale. Questa ha il vantaggio di pernetterci di costruire
    esplicitamente dei numeri trascendenti, ma non ci fornisce nessuna
    informazione sulla trascendenza di numeri che a noi potrebbero
    interessare.
 
In  un primo momento  avevo in  mente di  fare anche  la dimostrazione
della trascendenza  di 
 e 
,  ma poi mi sono reso  conto che questa
parte  è  forse  tecnicamente  troppo  complicata, e  alla  fine  ho
lasciato perdere.
Un insieme 
 si dice numerabile quando esiste una mappa
suriettiva 
. Se 
 è infinito, non sarebbe difficile
vedere che allora esiste una mappa biiettiva di questo tipo. Dunque
 è numerabile se i suoi elementi possono essere messi in una
successione, eventualmente con ripetizioni. 
Un insieme finito è  naturalmente numerabile, ma 
 è ovviamente
numerabile  (e infinito),  dato che  basta prendere  l'identità come
mappa  
.  Anche  
 è  numerabile,  come  mostra  la
successione
Si può considerare questo esempio come un caso molto semplice del
seguente criterio.
Lemma  1 (Zeresimo procedimento diagonale di Cantor)    
 
Sia 
, con ogni 
 finito. Allora
  
 è numerabile.
 
 
Dimostrazione.
  Mettiamo gli elementi di ogni 

 in una successione (finita) a
  nostro piacimento. Poi mettiamo tutti gli elementi di 

 in una
  successione, nel modo seguente: prima gli elementi di 

,
  nell'ordine scelto, poi gli elementi di 

, nell'ordine scelto,
  e cosí via.
 
 
In effetti, si può considerare 
,
dove 
.
 
Esercizio  12 (Primo procedimento diagonale di Cantor)   
Si mostri che la tesi del lemma vale anche se si suppone che ogni
  
 sia numerabile. 
 
Ora possiamo vedere che anche l'insieme 
 dei numeri razionali è
numerabile. Basta provarlo per i numeri razionali positivi 
, e poi
applicare lo stesso trucco di 
. Definiamo
Chiaramente l'unione degli 
 è tutto 
, e ogni 
 ha
al più 
 elementi.
Consideriamo adesso l'insieme
Anche questo insieme è numerabile. Infatti ogni elemento di 
 è
radice di un polinomio a coefficienti razionali di grado 
, per
qualche 
. Se moltiplichiamo uno di questi polinomi per tutti i
denominatori dei coefficienti, otteniamo un polinomio
ove gli 
 sono ora interi, e 
. Definiamo
l'altezza 
 di tale polinomio come il numero
Di polinomi 
 di grado 
 e altezza 
 ce ne sono dunque
al  più 
, e  ognuno  ha al  più  
 radici.  In
particolare è finito ogni insieme
  | 
  è radice di un polinomio 
![$ f \in \mathbf{Z}[x]$](img1107.gif)  | 
    | 
|   | 
di grado   e altezza  , con    | 
    | 
 
Dato che l'unione degli 
 è tutto 
, ne risulta
che 
 è numerabile.
Ora resta da vedere che già 
 non è numerabile, col secondo
procedimento diagonale di Cantor. Faremo vedere che sono già non
numerabili i numeri reali compresi fra 0 e 
. Se lo fossero,
potrei scriverli tutti in una successione
dove 
 è la 
-sima  cifra decimale di  
. Ora le
frazioni che hanno denominatore divisibile solo per i primi 
 e 
(e quindi danno luogo a uno sviluppo decimale finito)
possono essere scritte in due modi come numeri decimali. Risolviamo
questa ambiguità scegliendo la scrittura infinita, cioè scrivendo
ad esempio
In altre parole, nessun numero nella nostra successione ha tutte le
cifre decimali eguali a zero da un certo punto in poi.
Ora tutto quello che facciamo è di
considerare il numero reale 
, compreso fra 0 e 
 cosí
ottenuto. Se 
, scegliamo 
 come 
-sima cifra decimale
di 
. Se invece 
, scegliamo 
 come 
-sima cifra
decimale di 
. Viene fuori che 
 non è nella lista 
, perché differisce da 
 per l'
-sima cifra
decimale. Ed è comunque scritto nella forma che abbiamo scelto,
perché addirittura non ha alcuno 0 nella scrittura
decimale, per cui certamente non può aver tutti zeri da un certo
punto in poi.
Sia 
 algebrico di grado 
.  In particolare,
 non è un numero razionale. Scriviamo 
per  quello che non  è proprio  il polinomio  minimo di  
 su
,  ma è  invece  quel  polinomio a  coefficienti  interi che  si
ottiene  moltiplicando  il  polinomio   minimo  per  il  prodotto  dei
denominatori di tutti i coefficienti.
Sia 
, con 
. Calcoliamo
Dunque
Scegliamo 
 abbastanza vicino a 
, in modo che sia
. Abbiamo dunque 
e dunque
Ne segue
Ovviamente la costante 
 non dipende da 
. Prendiamo 
. Otteniamo
Ora ovviamente 
, dato che 
 è irriducibile in
. Si ha inoltre
Il numeratore è un intero non nullo, dunque in modulo almeno 
. Ne segue
che vale per 
, e per 
.
Vogliamo ricavare un criterio per la trascendenza di un numero.
Proposizione  1   
Sia 

, con 

.
Siano 
 interi positivi, tali che
  
Allora 
 è trascendente.
 
 
Dimostrazione.
  Facciamo vedere che non esiste il numero 

 sopra citato. Per
  qualsiasi 

, fissiamo 

, e scegliamo 

 tale che 

.
Abbiamo quindi
  
Ne segue che 

 non può essere algebrico di grado 

. Dato
  che 

 era arbitrario, vuol dire che 

 è trascendente.
 
 
Ora si può fare la costruzione di Liouville, o qualcosa di
simile. Consideriamo la successione
    per  . | 
    | 
 
In altre parole 
.
Definiamo (questo andrebbe spiegato un attimo meglio, anche se
dovrebbe essere corretto)
e
Abbiamo quindi
In pratica, il numero 
 che abbiamo costruito è (controllare)
 
 
 
  
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A. Caranti
2000-05-31